giovedì 9 aprile 2015

Rocco, Herrera e quel magico maggio 1963

Cinque giorni tra il 22 e il 26 maggio 1963. Cinque giorni che hanno cambiato il calcio milanese, italiano e mondiale con la vittoria che ha dato il via all'epopea europea del Milan e il primo scudetto della Grande Inter che da lì comincerà il suo grandissimo ciclo. Artefici di tutto questo due grandissimi allenatori e personaggi, Nereo Rocco ed Helenio Herrera, accomunati dopo 50 anni da una mostra a Palazzo Reale di Milano che ricorda fatti e propone interessantissimi ed inediti documenti multimediali e memorabilia. Da visitare dopo avere letto "Quelli che… Milan Inter ’63 - La leggenda del Mago e del Paròn", il libro di Gigi Garanzini nato insieme alla mostra e che racconta la storia sportiva e umana di due personaggi irripetibili.
Artefice della doppia operazione Gigi Garanzini, noto giornalista sportivo che da tempo (sua una simile operazione su Nereo Rocco lo scorso anno, in occasione del centenario della nascita del tecnico triestino) si sta proponendo come fondamentale divulgatore di storia e storie del calcio che, altrimenti, andrebbero sfumando. Con lui, il Comune di Milano che ha promosso la mostra insieme all'editore Skira, che ha pubblicato il volume. A sostenere il tutto con oggetti, documenti, materiali d'archivio i due club legati a doppio filo a Rocco ed Herrera, vale a dire Milan e Inter: e soprattutto la Rai, che ha condiviso i preziosissimi materiali delle sue Teche, dai quali sono tratti i filmati che accompagnano il percorso espositivo, e da Gazzetta dello Sport, anch’essa coinvolta con il suo archivio.

Una storia leggendaria, quella di Rocco ed Herrera: la rivalità, la carriera e l’amicizia di due personaggi filtrata attraverso un percorso di immagini, ricordi e documenti che racconta anche la Milano di quegli anni, che stava trasformandosi nella città di riferimento in Europa, non solo per lo sport, ma anche per la cultura, lo spettacolo, il design, la moda, le sue grandi aziende. Da quei cinque giorni del 1963 al 1969 si snoda una stagione irripetibile: i due allenatori faranno di Milano la capitale europea e mondiale del calcio, alternandosi nella conquista di trofei nazionali, europei e mondiali. Eppure i due personaggi non potrebbero essere più diversi: questa contrapposizione diventa il tema centrale della mostra, che attraverso centinaia di fotografie, numerosi e rari filmati, installazioni, oggetti di culto appartenuti ai due allenatori disegna un ritratto veritiero e umanissimo di due personaggi che hanno fatto la storia del calcio e in parte della Milano del 1963. La mostra milanese si apre proprio sul tema della rivalità iniziale: il visitatore potrà scegliere infatti un ingresso nerazzurro o uno rossonero, che naturalmente poi confluiranno in spazi comuni. La prima sezione, a cura di John Foot (professore inglese di Storia moderna italiana, e profondo conoscitore della Milano di quegli anni), è dedicata alla Milano del 1963, con fotografie e filmati di altri celebri rivali: personaggi come Celentano e Jannacci, Walter Chiari e Gino Bramieri, Maria Callas e Renata Tebaldi, aziende come Motta e Alemagna: una panoramica del meglio della città dell’epoca. E poi, in una rassegna che raccoglie circa cento foto d’autore (scelte dallo storico della fotografia Cesare Colombo) la vita sociale della città, con gli immigrati, le fabbriche, la motorizzazione, i nuovi consumi, fino al cinema e ai protagonisti della vita culturale.

Ma sono loro, Rocco ed Herrera, i protagonisti, il centro. Con un omaggio speciale al terzo incomodo di entrambi, Gianni Brera, massimo cantore del calcio a tutto tondo. E ancora maglie, scarpe, ricordi personali, la famosa lavagna tattica di Herrera, un quadro che il grande De Chirico aveva regalato a Rocco per consolarlo di una sconfitta. Seguono poi filmati e interviste, che ripercorrono storia e personalità dei due protagonisti. Viene quindi ricostruita l’atmosfera degli spogliatoi, compreso lo scorrere dell’acqua e il profumo di olio canforato, con alcune sorprese per i visitatori negli armadietti che si aprono e mostrano filmati divertenti, spesso inediti. Segue la sala dei Trionfi, con tutte le coppe vinte da Herrera e Rocco e sullo sfondo una parete rosa con le pagine storiche della Gazzetta dello Sport. Ancora fotografie e filmati di interviste, di allenamenti, con i due tecnici nella loro quotidianità, tra panchina, dialoghi con i giocatori e vita in campo, con gli indimenticabili spezzoni delle grandi finali europee e mondiali vinte dai due personaggi.  Sfilano le immagini di grandi campioni come Mazzola, Picchi, Suarez, Corso, Altafini, Rivera, Trapattoni. Un grande, diretto tributo alla memoria, al calcio, soprattutto a due uomini che mezzo secolo non ha coperto di polvere: interisti, milanisti e tutti quelli che tengono davvero a un un pallone - compresi chi non li ha visti all'opera - lasciano sempre un posto speciale al Mago e al Paròn.

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